La maglieria vintage

La maglieria vintage

Vi piace lo stile retrò, la maglieria vintage, le sciarpe fatte a mano e quei bei “golf” all’uncinetto che facevano le nonne? Beh, oggi avete ben due blog da leggere, perché questo post inizia dove un altro finisce.

Cosa vuol dire? Beh, è semplice:  qui trovate l’articolo che le amiche di “Chiedilo a Saky” hanno scritto proprio parlando di alcuni must di abbigliamento che, con alcune varianti, l’hanno fatta da padrone sin dagli anni ’70 e fino alla seconda metà dei ’90: sciarpe, maglioni colorati ed oversize, berretti e cappelli.

Chiedilo a Saky

Il sito web “Chiedilo a Saky” è un meraviglioso magazine che si occupa di tematiche attuali ma tutte legate dal fil rouge del vintage, del retrò, del tempo che passa e delle tracce che questo lascia dentro e fuori di noi.
Inevitabile che si instaurasse un certo feeling con queste due ragazze speciali… vista la mia passione per gli argomenti che trattano ed il fatto che, senza ombra di dubbio, il lavoro a maglia è un’attività dal sapore retrò ma che sta raccogliendo sempre più appassionati anche tra le nuove generazioni. E non solo, visto che anche alcuni tra gli stilisti più affermati hanno riposto nelle loro ultime collezioni tanti articoli di maglieria vintage.

maglieria vintage
Foto by Chiedilo a Saky

Il fascino retrò del lavoro a maglia

Viene da chiedersi il perché di questo revival.
Noi che gli anni ’80 e ’90 li abbiamo vissuti non sempre conserviamo dolci ricordi dei maglioni che ci regalavano le nonne, con i loro colori sgargianti, i disegni improbabili e quella lana fastidiosamente pungente (qui il mio articolo). Sarà che la moda è spesso una ruota che gira ed i corsi e ricorsi del fashion ormai sono all’ordine del giorno, ma il prepotente ritorno del knitting ha radici che credo siano più profonde.

maglieria vintage
Sciarpa in cashmere (e macchina da scrivere) by MaMaglia

Il calore di casa

E’ vero, quella maglieria vintage e quelle sciarpe immense erano a volte di dubbio gusto. Ma erano speciali, fatti per noi, pensati e realizzati dalle abili mani delle nonne e delle zie, cresciuti tra le loro dita nei pomeriggi, nelle serate guardando la tv, nei momenti di relax e di pace. C’era dentro tutto il calore di casa, di un regalo che richiedeva tempo e dispendio di energie, prima di essere consegnato al destinatario, e che anche se forse noi bambini dell’epoca non apprezzavamo fino in fondo, adesso ci riportano con nostalgia all’infanzia.
Per questo torniamo volentieri ad indossarli, soprattutto se sono davvero artigianali; ed in molti proviamo a riprendere l’uncinetto o i ferri in mano, per ritrovare un po’ di quel sapore di passato.

maglieria vintage
Foto by Chiedilo a Saky

L’elogio della lentezza

In questi tempi frenetici in cui siamo sempre di corsa, sempre connessi e sempre sulla cresta dell’onda, lavorare a maglia ci permette di fermarsi, staccare cellulari e computer (non si può lavorare a maglia e guardare lo smartphone contemporaneamente!), mettere su magari della buona musica e prendere il ritmo del filo che si intreccia e si annoda e diventa qualcosa di nuovo.
Un accessorio per noi, un regalo per gli amici, una coperta per i figli. E’ un’incredibile esercizio zen, quasi una meditazione ma con un piacevole risvolto pratico: stiamo realizzando qualcosa con le nostre mani.

maglieria vintage
Foulard in lana bouclé by MaMaglia

Il piacere di vestirsi in modo personale e personalizzato

Ci avete mai pensato? Quante volte guardando le foto dei nostri nonni o genitori capitava di vederli tutti vestiti uguali, omologati? Mai. Forse 50 anni fa non avevano i guardaroba pieni di capi che possediamo noi, ma quello che indossavano era assolutamente personale. Oggi, il fast fashion e le grandi catene low cost (con i loro dubbi metodi di produzione) hanno reso tutto molto più piatto, e finiamo per vedere le stesse t-shirt e gli stessi cappotti indosso a chiunque in ogni parte del mondo.
Cucire, lavorare a maglia e scovare capi vintage per i mercatini sono le alternative più economiche, affascinanti ed originali per vestire in modo personale e creare un proprio stile.
Che racconta un po’ del nostro passato, che ci proietta in un futuro più sostenibile e che parla di noi, davvero.

 

Se volete conoscere Chiedilo a Saky, e le straordinarie ragazze dietro a questo progetto, ecco i loro contatti:
Sito web
Pagina Facebook
Profilo Instagram

14 commenti

  1. Samanta Giambarresi

    Che bella novità!
    Comunque mi ricordo che da ragazzina vestivo in maniera diversa perché chiedevo a mia madre di farmi i maglioni, descrivevo modelli e colori e adesso invece siamo tutte omologate!

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    1. MaMaglia

      Infatti io sono per un ritorno alla diversità, al nom omologarsi con abiti tutti uguali e senza fantasia! W il vintage e il fatto a mano! 😑

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  2. Stefania Bressani

    Quand’ero all’università giravo spesso per negozi dell’usato. Avevo comprato due maglioni che ancora oggi sono tra i più belli che possiedo (dopo 15 anni!!!) sia per la qualità del filato che per il design. Capisco benissimo ciò che intendi!
    L’unica lana che ho ritrovato simile è quella di un magione che mi sono fatta da sola. Ecco… si… lo confesso, anche io ho sferruzzato davanti alla TV nei pomeriggi e nelle serate ma ne uscì una cosa abbastanza deforme. Nulla a che fare con MaMaglia! meno male che ci sei tu che oltre alla lana metti anche lo stile 😀

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    1. MaMaglia

      Ma dai, anche tu hai lavorato a maglia? Che bello, potresti ricominciare, magari con i telai 😉 Comunque sì, non c’è paragone in termini di qualità e di personalizzazione quando si parla di fatto a mano e di vintage, ed io non sono che una piccola artigiana!

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  3. rossella kohler

    Un bellissimo argomento la maglia vintage. Mi ricordo di maglioni fatti a mano da mia madre che ho amato e portato per decenni. Era bello scegliere la lana e tra mille colori. Ora ciò che compri di confezionato ha lane pessime e una gamma ristrettissima di colori. Peccato che io non lavori a maglia, conosco un po’ di tecnica, ma mi manca il tempo. Ma mai dire mai: magari in futuro…

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    1. MaMaglia

      C’era, a mio avviso, uno spirito diverso in come si affrontava “il vestirsi”. Come dici tu, quei maglioni si portavano per anni, la loro qualità, il fatto che fossero fatti a mano ed una filosofia ben poco improntata all’usa e getta facevano sì che fosse più difficile abbandonarli! Prova a riprendere in mano la maglia, io lo trovo anche molto rilassante 😊

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  4. Leomamma

    Che bel post e che bella collaborazione <3 Bravissime! Io adoro lo stile vintage, soprattutto adoro lo stile unico che solo un vestito personalizzato può avere, un capo esclusivo che parla di te, non una maglia uguale ad altre mille come se fossimo fatti a stampino!

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    1. MaMaglia

      Esatto! Era proprio questo il messaggio che volevamo far passare 😊

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  5. Romina

    Bellissimo articolo, mi ha scaldato il cuore 🙂
    Adoravo anche io maglioni e cappelli fatti a mano da mia mamma quando ero ragazzina. Qualche berretto lo conservo ancora e ogni tanto lo indosso

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    1. MaMaglia

      È proprio questo il bello, non trovi? Il fatto che in quei berretti fatti da tua mamma c’è l’oggetto utile, unico e bello. E c’è anche il ricordo! 😍

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  6. Francesca

    Una super-collaborazione! Letizia, comunque io vorrei un maglione pungente vintage personalizzato by Mamaglia..quando diventi stilista?

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    1. MaMaglia

      Ancora per i maglioni non mi sono attrezzata… ma di sicuro non li farei pungenti, ma morbidi e caldi! Quelli che prudono solo per chi fa il cattivo! 😂😂😂

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  7. cristiana proverbio

    Ciao, io mi chiamo Cristiana, ho 50 anni tre figli un marito e un lavoro da impiegata, che…. insomma non era il mio sogno, vorrei poter lavorare nella maglia e nell’uncinetto, so fare tante cose, ho tante idee e mi piacerebbe collaborare con altre ragazze appassionate come me e desiderose di creare un’attivita’ creativa e superentusiasmante

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    1. MaMaglia

      Ciao Cristiana e grazie del tuo messaggio, è bello potersi confrontare con persone come te che hanno tante idee e voglia di fare! Tu di dove sei? Ti lascio la mia email che è letizia@mamaglia.it se hai voglia di scrivermi possiamo vedere di fare qualcosa insieme, magari solo on line o perché, no anche dal vivo se non abitiamo troppo lontano (io sono di Prato, in Toscana!). A presto!

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