Vendere l’artigianato su Facebook – Vendere on line IV

Vendere l'artigianato su Facebook

Vendere l’artigianato su Facebook

Vuoi provare a vendere l’artigianato su Facebook? Pensandolo come un ristorante, oggi proveremo capire insieme cosa succede se andiamo a mangiare da Mr. Zuckerberg

(Mark Zuckerberg è il ricchissimo fondatore di Facebook, per chi non lo sapesse)

Vendere l'artigianato su Facebook

Luoghi e locali sociali

Nel precedente appuntamento di questa rubrica abbiamo parlato della possibilità concreta di vendere il tuo artigianato sui social network.
Per capire come approcciarsi a questi grandi luoghi pubblici li ho paragonati a dei locali fisici, dove passiamo il tempo con gli amici.

A seconda del luogo in cui siamo cambia anche il modo in cui ci comportiamo quindi… vediamo un po’ cosa possiamo fare, in modo semplice ed intuitivo, per vendere l’artigianato su Facebook.

Due premesse

Vendere online è possibile ma, come dico sempre (e anche in questo post), per capire se puoi farlo tu devi parlare con un commercialista che saprà darti tutte le informazioni fiscali ed economiche del caso.
Questo post nasce oggi, all’alba del 2019, e tiene conto delle mode del momento, per loro natura passeggere. Pertanto quello che è vero oggi non lo era due anni fa e probabilmente non lo sarà tra due anni… forse meno!

Facebook come un ristorante informale

Facebook per me è come un ristorante moderno che è diventato un “classico” in città. Hai presente quei luoghi informali dove sai di mangiar bene, dall’atmosfera rilassata e piacevole? Io lo vedo così, come il locale dove si organizzano le cene tra colleghi, con gli amici di sempre, o con la famiglia.
C’è tanta gente, ma la musica non è assordante, anzi, si riesce a parlare molto bene.

La clientela è varia, non ci sono molti giovanissimi, ma dai 30 anni in su trovi persone con interessi diversi e varie storie, professioni, passioni.

Ti sembra coerente?

In fondo un po’ lo abbiamo visto, Facebook non è più di moda come qualche anno fa, ma resta ancora il social network più frequentato in assoluto (si parla di circa 25 milioni di utenti italiani attivi ogni giorno).
Questo significa che possiamo raggiungere, teoricamente almeno, moltissime persone, ma non che ovviamente, piaceremo a tutti, cosa del resto impossibile. La prima cosa da fare, ormai lo abbiamo ripetuto più volte, è definire il nostro target e capire cosa cerca e come si comporta (leggi il post dedicato a questo argomento).

Vendere l'artigianato su Facebook

Come approcciare un luogo così?

Se sappiamo chi è il nostro cliente ideale, e abbiamo capito che per età ed interessi potrei riuscire a rintracciarlo su Facebook, facciamo quello che faremo se fossimo a cena con un bel gruppo di amici, variegato.
Non iniziare promuovendo massicciamente i tuoi prodotti (dal vivo non lo faresti mai, giusto?) ma inizia a parlare, a chiedere, e a raccontare.

Facebook vive ancora tanto di testi di parole, quindi emozioniamo i nostri seguaci e coinvolgiamoli nella nostra storia.
Se vogliamo vendere l’artigianato su Facebook questo social ci da un aiuto importate permettendoci di condividere ricordi, immagini, musica, eventi, opinioni, video.
Usa tutte queste possibilità per far capire a chi ti segue come lavori, quali sono i materiali che utilizzi, ma anche i tuoi valori.
Fai domande, scherza, rendi partecipe chi sta dall’altro lato dello schermo.

Qualche esempio?

Ti faccio due esempi pratici dalla mia pagina Facebook.

Qui ho chiesto opinioni su un nuovo modello di borsa a cui stavo lavorando.

Ho ricevuto molti suggerimenti che sono stati fondamentali per correggere alcuni errori (ed infatti le borse hanno cambiato forma e tipologia), quindi è stato davvero utile. Ma è stato importante anche per chi mi segue sentirsi parte del processo creativo, ed il riscontro che ho avuto è stato molto positivo

In questo post, invece, abbiamo parlato dei film tratti da “L’amica geniale” di Elena Ferrante.

A qualcuno sono piaciuti, ad altri meno, chi ha criticato la scenografia e chi ha amato le protagoniste. Anche in questo caso non ho venduto nulla direttamente, ma ho cercato di coinvolgere la mia piccola comunità con un argomento che piace a me e a loro: i romanzi e la letteratura. Ho creato anche un hashtag a tema che contraddistingua i post legati ai libri: #trameedintrecci.

La vetrina di Facebook

Facebook mette a disposizione anche l’opzione “vetrina”, che permette di mettere in mostra i nostri prodotti. Attivare la vetrina è molto semplice, se abbiamo una pagina dedicata (non un profilo personale), ma attenzione, non è Facebook a mettere direttamente in vendita un oggetto, e per poter utilizzare questo strumento è necessario avere un e-commerce proprio, oppure che il nostro artigianato sia acquistabile tramite un marketplace (Etsy, Ebay, AmazonHandmade ecc.). Quando andremo ad inserire un’inserzione nella vetrina, Facebook ci chiede infatti di allegare foto, prezzo, descrizione, ed un link di acquisto.

Pertanto, se utilizzi nessun marketplace né hai un tuo sito di shopping on line, la vetrina non fa al caso tuo.
Ma, come dicevamo sopra, in realtà su Facebook si vende in ben altri modi. La vetrina, come dice il nome, non è che una piccola esposizione.

Ma così si vende?

Certo, la domanda ci sta. Se creo una pagina per vendere l’artigianato su Facebook, ovvio che voglio indurre all’acquisto.

La risposta è sì, se crei una comunità di persone affezionate al tuo marchio, loro si ricorderanno di te. Anche se non acquisteranno subito, sarai parte della loro “lista dei desideri”, dei nomi che consiglieranno agli amici, delle loro prossime idee regalo.

La vendita aggressiva o martellante forse può funzionare nell’immediato, ma non è una strategia lungimirante perché annoia presto. Se invece farai amare la tua storia vedrai che ti ripagherà nel tempo.

Come si fa crescere una pagina Facebook?

Beh, il tempo è un fattore da non sottovalutare. Un mese o due non sono sufficienti per capire se un prodotto funziona, né a creare un racconto di te che sia affascinante. Devi prendere tempo per capire e correggere gli inevitabili errori, e dare tempo a chi ti segue.
Devi considerare almeno un anno prima di vedere dei risultati “solidi”.

Del resto, ottenere i famigerati like non è semplice.
Puoi iniziare invitando i tuoi amici sulla pagina, magari con un messaggio in cui racconti cosa stai facendo perché. A loro volta, se vorranno, magari ne parleranno ai loro contatti e scatterà un po’ di passaparola.

Puoi sponsorizzare dei post a pagamento ma bada bene: se tutta la tua comunicazione non è ancora completa, se non hai perfettamente in mente il target a cui rivolgerti… rischi di buttare via il denaro.
Il mio consiglio? Aspetta.

E allora, che fare?

Impegno e dedizione, sempre. Cerca per esempio di capire cosa fanno i tuoi “concorrenti” su Facebook, goditi la cena da Zuckerberg senza ansia da prestazione. Se vuoi leggerti un libro che ti spieghi molto meglio di me l’argomento Facebook, questo è un ebook semplice, chiaro e completo. È scaricabile effettuando una donazione all’associazione Onlus La Casa di Sabbia. Quindi possiamo ben dire che è buono due volte.

Vendere l'artigianato su Facebook - Ebook Facebook Challenge La Casa di Sabbia
Ebook Facebook Challenge La Casa di Sabbia

In conclusione

Per vendere l’artigianato su Facebook, indipendentemente dalle vetrine ed altri strumenti, la parola chiave è l’emozione.
Sei a cena, ricordi? Quindi sorridi, varia, parla di quello che ti interessa e di ciò che fai con tutti gli strumenti che questo social network ti fornisce.

Tu cosa ne pensi? Hai già una pagina Facebook e la usi per proporre i tuoi prodotti? Fammi sapere le tue impressioni e raccontami la tua esperienza!

2 commenti

  1. Francesca

    L’esempio del ristorante è geniale..in effetti vendere il proprio prodotto è difficilissimo, ma la tua pagina Facebook è sicuramente di ispirazione..a me ricorda un salotto tra amiche, un luogo confortevole dove parlare di tutto e niente, proprio come tra amiche vere!

    Rispondi
    1. MaMaglia

      Grazie, che bello sapere che trasmetto questa sensazione… Bisognerebbe anche sferruzzare insieme tipo “knitting club”!

      Rispondi

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