Artigianerd Cap. 6 – Lavoro da casa ed è Natale: che ne sarà di me?

La pausa Natale

Lo sapete, io lavoro da casa, e nell’ultimo mese mi sono presa una pausa dal blog. Mica un mese a caso eh, Dicembre. Un mese che ho sempre amato tanto, c’è il Natale, il mio compleanno, le feste, le cene, e tante cose buone da mangiare.
Vorrei poter dire che non ho scritto perché ho mangiato pandori come se non ci fosse un domani e non ho preso neanche un etto (invece è vera solo la prima parte della frase), che mi sono fatta una super vacanza ai Caraibi, e che ho fatto shopping sfrenato per le vie più chic della città.

Invece no. Mi sono dovuta fermare perché ho affrontato IL MIO PRIMO NATALE DA ARTIGIANA.

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Il Dicembre dell’Artigianerd

L’artigiano, quello bravo, comincia come minimo a Luglio a realizzare i prodotti natalizi. Ci pensa prima, programma, e non si ritrova nei guai. A Gennaio può con comodo mettersi a pensare alle creazioni estive, iniziare a comprare i materiali sapendo che troverà tutto per tempo e non avrà fretta alcuna.

L’artigianerd, quella confusionaria ed alle prime armi, inizia ad Ottobre inoltrato, compra caterve di lana di corsa, le mancherà sempre il colore che cerca il cliente, si recherà come minimo tre volte alla settimana a fare acquisti di gomitoli e rocche.

La differenza temporale non è un dettaglio, perché a causa di questa chiamiamola inesperienza, Novembre e Dicembre potrebbero rivelarsi due mesi decisamente impegnativi.

I mercatini di Natale

Intanto, anche se è un cosiddetto “lavoro da casa”, non è che in casa ti ci chiudi, ci sono le fiere ed i mercatini.
L’autunno, specialmente nel periodo prima delle feste, è il momento ideale per questo genere di eventi. Luci, luminarie, tovaglie rosse e canzoni a tema… che meraviglia! Ma non vorrai mica partecipare con il banco mezzo vuoto, o magari pieno di sciarpe di cotone e bikini di lycra? (Va bene giocare d’anticipo, ma non esageriamo).
Quindi via, nottate a lavorare a maglia, levatacce, la sensazione di non fare mai abbastanza e le scatole che intanto, piano piano, si riempiono.

Il negozio on line

Che poi sei un’artigianerd, non un’artigiana normale, e devi anche rimpolpare lo shop su Etsy con tante nuove inserzioni. Cambiare le parole chiave, promuoverti un po’, mettere delle belle foto natalizie sui social. E il packaging a tema lo vogliamo trascurare? No di certo! Altro lavoro da fare di corsa cercando anche di farlo bene, perché non è il momento di riposarsi, per quello ci sarà tempo a Gennaio (forse).

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Il packaging Natalizio di MaMaglia

I risultati del super lavoro da casa

Dato che sei, appunto, un’artigianerd e non Wonder Woman, qualche cosa la lasci da parte per forza. Lavoro da casa, sì, ma intanto quella casa lì si riempie di polvere, il frigo si svuota (siano benedette strette e ceste natalizie!), gli amici ti danno per dispersa e non sanno che quando ti rivedranno non ti riconosceranno più, con tutti i pandori che hai mangiato.

E poi…

Davanti a sé l’artigianerd alle prese con l’Avvento ha due possibilità:

– Non vende. Né ai mercatini, né on line. Magari piove per tutto Dicembre, le fiere vanno a ramengo e il negozio non decolla. E’ stanca, e demoralizzata.

– Vende tanto. Riceve ordini personalizzati, gli amici chiamano per farsi fare la sciarpa per la mamma o per la zia, ai mercatini i clienti sono soddisfatti. Dopo ogni fiera riparte da capo con le nottate, ma almeno lo fa con soddisfazione.

Quest’anno io sono stata fortunata, e la mia è stata la seconda opzione. MaMaglia ha avuto un buon successo, in tanti hanno scelto i miei lavori e anche se, davvero, ho lavorato per due mesi senza sosta, esco da questo tour de force con il sorriso sulle labbra.
Sono consapevole che probabilmente non sarà sempre così, questo lavoro è fatto, come moltissimi altri, di alti e bassi ed è necessario essere pronti ad affrontarli senza abbattersi.

Senza dubbio ho imparato che una cosa devo farla, anche se non è sempre facile visto che lavoro da casa e sono la boss di me stessa: ORGANIZZARMI IN ANTICIPO!

Quindi, a casa MaMaglia, siamo passati con un repentino giro di vento dalla lana al cotone, dalle sciarpe alla collezione estiva, dall’abete alle conchiglie. Più o meno.

Perché le conchiglie? Ma perché per un’artigianerd che si rispetti c’è una cosa che conta moltissimo: le foto dei propri prodotti, e farle bene è un bel casino. Ne sia prova la terribile foto “promozionale” che avevo fatto e che ho deciso, per il vostro esclusivo ludibrio, di pubblicare oggi.

Mica male, eh? 😀

Ma delle foto ne parliamo la prossima volta, come avevo già promesso qui.

Continua…

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