Giocattoli per bambini con disabilità

Giocattoli per bambini con disabilità: ci hai mai pensato?

Piste per automobiline, trenini, videogame e bambolotti ipertecnologici… Gli scaffali sono pieni di novità per il divertimento dei più piccoli, ma hai mai visto in vendita giocattoli per bambini con disabilità? Io no, e sono stata anche così superficiale da non averci mai pensato.

Ecco perché sono felice di poter parlare di un’iniziativa dell’associazione La casa di sabbia ONLUS che si occupa di ricercare e donare a bambini disabili gravi giochi adattati alle loro esigenze speciali.

La casa di sabbia ONLUS

La casa di sabbia ONLUS è un’associazione nata nel 2017 per tutelare e sostenere persone con gravi disabilità e le loro famiglie. Purtroppo, il Sistema Socio-Sanitario nazionale non sempre riesce a fornire soluzioni adeguate non solo per il malato ma soprattutto per l’importantissimo circuito affettivo e di cure che lo circondano.

Le madri, i fratelli, i padri, i nonni e tutti quanti si occupano dell’assistenza costante e quotidiana di un disabile grave (che sono i cosiddetti caregiver) hanno bisogno a loro volta di attività di sostegno. L’accudimento di persone con questo tipo di problematiche è un’attività di amore ma anche estremamente sfiancante, e che mina anche alcuni diritti fondamentali della persona, come quello ad una vita il più possibile normale e quello al tempo libero, per esempio.

Ecco che La casa di sabbia ONLUS è intervenuta con campagne come #unpodivita, per offrire alle famiglie serenità e sostegno psicologico, ma anche con il pagamento di centri estivi per i fratelli dei bambini disabili, che non devono e non possono essere messi in secondo piano.

Giocattoli per bambini con disabilità - Gioco anch'io de La casa di sabbia ONLUS

La storia di Hervé

La casa di sabbia ONLUS nasce dall’iniziativa di due giovani e fortissimi genitori, Agnieszka e Patrick, residenti in Valle d’Aosta. Hanno due figli, Anaïs ed Hervé. Quest’ultimo, 5 anni, è affetto da una malattia ultra-rara che non è stato ancora possibile diagnosticare nonostante numerosi esami e visite specialistiche, e che gli procura una gravissima disabilità.

Hervé non riesce a deglutire, a restare seduto, a muovere bene le mani, a sorridere. Ha bisogno costante di assistenza, e ne avrà bisogno per tutta la sua vita. Per questo Agnieszka e Patrick, dopo anni di lotte tra ospedali e burocrazia, hanno deciso di fondare questa associazione per difendere i diritti di entrambi i loro figli, della loro famiglia e di quanti si trovano in situazioni similari.

Se vuoi conoscere tutta la storia di Herve, la trovi a questo link.

L’iniziativa “Gioco anch’io”

Dall’osservazione quotidiana di Hervé, che non riesce a manovrare bene i classici meccanismi di gioco come telecomandi e joystick, è nata l’iniziativa “Gioco anch’io”, che mira ad adeguare alle esigenze specifiche dei disabili alcuni tra i giochi più comuni sul mercato. Creando così specifici giocattoli per bambini con disabilità.

Si tratta, per esempio, di adattare e semplificare l’uso dei pulsanti per attivare effetti sonori o luminosi. Per questo si è mobilitata molto l’Ing. Cristina D’Arienzo, responsabile tecnico del progetto comunale di Saint Vincent “BiblIoT – robotica in biblioteca”. Anche l’Istituzione scolastica di istruzione liceale tecnica e professionale di Verrès, grazie ai ragazzi della classe V indirizzo elettronico – elettrotecnico e agli insegnanti, ha lavorato ad alcuni progetti di adattamento di giocattoli per bambini con disabilità.

L’iniziativa è sostenuta anche dal Rotary Club di Aosta e ha lo scopo finale di donare questi nuovi giochi alle famiglie.

Quali sono i giocattoli per bambini con disabilità

Sono giocattoli classici, automobiline, piste o sparabolle, che semplicemente è più facile usare se non si riescono a muovere bene le mani. La gioia dei bimbi e dei genitori è grande, quando arrivano a casa queste piccole meraviglie tanto semplici quanto incredibili.

Questi video ci raccontano le emozioni di riuscire finalmente a giocare come gli altri. Come Roberta, che non ha motricità nelle mani e finalmente può sfidare i fratelli con la sua pista di macchine telecomandate.

Oppure Hervé, che grazie allo sparabolle (senz’acqua) riesce a spegnere da solo le candeline del suo quinto compleanno.

Amici artigiani, possiamo fare qualcosa?

Giocare è un diritto di tutti i bambini. Questo post è stato scritto per far capire questo e per diffondere l’iniziativa e i modi per sostenerla (nel prossimo paragrafo ci sono tutti i dati). Ma il mio blog è letto anche da tanti artigiani, che lavorano con il legno, con le luci, che creano carillon e scatole musicali.

Ecco, amici… pensiamo tutti insieme se c’è qualcosa che con le nostre mani, le nostre conoscenze tecniche e i materiali che usiamo possiamo fare per creare o adattare giocattoli per bambini con disabilità.

So per certo che Agnieszka e gli altri volontari dell’associazione sono a disposizione per rispondere alle nostre possibili domande su cosa serve e cosa va bene o non va bene per questi piccoli in difficoltà. Ma insomma, noi intanto muoviamo mani e teste e vediamo se riusciamo a pensare a un giocattolo che possa essere bello, inclusivo, e che possa far dire a tutti, ma proprio a tutti “Gioco anch’io!”.

Come sostenere l’associazione La casa di sabbia ONLUS e l’iniziativa “Gioco anch’io”

Nel frattempo, i modi per sostenere l’iniziativa sono tanti, alcuni anche molto semplici. Per esempio spargere la voe, condividere questo post oppure quelli del sito de La casa di sabbia che in questa pagina parla di tutti i modi per sostenere le loro attività.

Infatti è possibile donare anche una piccola cifra e scegliere tra bonifico, PayPal, Satispay oppure carta di credito indicando “Gioco anch’io”.

E tu, giochi con noi?

2 commenti

  1. Bianca

    Bellissima iniziativa, questa storia mi ha commosso e ti ringrazio per averne parlato. Io ero una di quelle persone che come dici tu non aveva mai pensato che anche i giochi potessero essere una barriera per i disabili.

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    1. MaMaglia

      Grazie a te per averlo letto, sono felice di poter essere un mezzo per diffondere questa iniziativa e l’associazione.

      Rispondi

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