Cos’era Halloween negli anni ’80?

Sta arrivando Halloween

Ci siamo, tra tre giorni è Halloween.
Le vetrine dei negozi sono già tutte decorate a tema da giorni, ovunque si vendono costumi “spaventosi” e i bambini si preparano al rituale del “dolcetto o scherzetto”.

Noi delle “vecchie” generazioni abbiamo uno strano rapporto con questa festa. Non ho disdegnato, in passato, qualche party a tema, e mi sono anche mascherata, ma continuo a considerarlo un giorno più commerciale di San Valentino, che è dire tutto.

Che poi diciamocelo, sono bianca come il latte tutto l’anno, a volte ho delle occhiaie che neanche lo zio Fester. Non è che travestirsi per enfatizzare tutto ciò sia proprio necessario, ecco.

Ma c’è anche da dire che quando eravamo bambini Halloween non esisteva, non avevamo mai sentito parlare…

Cos’era Halloween negli anni ’80?

La risposta è facilissima: un bel nulla!
Io sono nata nel 1980, quindi, anche se la matematica non è il mio forte, si intuisce facilmente che la mia infanzia si è svolta tutta in quel decennio lì. C’erano tante cose: Bim Bum Bam, il Drive In, Flashdance, le spalline sulle giacche, i Duran Duran e i paninari.
Ma Halloween, almeno a casa mia, non c’era.

Wikipedia, risorsa come sempre irrinunciabile, mi informa che in alcune regioni italiane, dalla Calabria al Friuli, esistono da tempo immemore tradizioni simili a quelle di Halloween (qui maggiori informazioni).
Zucche intagliate, bambini per le strade, teschi e candele.

Molto interessante e suggestivo, credo. Ma in Toscana non c’era niente di tutto ciò.

Al bambino seienne del 1986 la notte di ognissanti ricordava soltanto una cosa: l’indomani, il famigerato 1 Novembre, ci sarebbe stata la commemorazione dei defunti. Altro che Halloween!

Che poi il giorno esatto sarebbe il 2, di Novembre, ma si sa, il primo è festa e tant’è, si fa tutto lo stesso giorno.

Il 1° Novembre

La mia famiglia non è neppure particolarmente religiosa ma insomma, una scappatina al cimitero nel giorno “dei santi e dei morti” non la vuoi fare? E quindi su, mettiti il bel maglione che ti ha regalato la nonna a Natale (siamo al novembre, dopo 11 mesi magari mi sta anche stretto…), di quelli di cui ho già avuto modo di parlare qui. Un bel giubbotto di montone come andava di moda in quel periodo, le ballerine di vernice strette strette, magari anche il passamontagna. Alè.

Così bardati si raggiungeva il cimitero dove, pace all’anima loro, riposavano bisnonni e parenti mai conosciuti. L’afflusso di macchine era altissimo, come noi tutte le altre famiglie che avevano deciso di trascorrere la giornata in quel luogo ameno cercavano disperatamente un parcheggio.
Da ogni auto si sentivano venire le tipiche imprecazioni toscane quanto mai inadatte alla sacralità della giornata. Gli unici a non imprecare erano i fioristi, chissà come mai.

Parcheggiata la macchina a Scandicci potevi dunque raggiungere il cimitero di Fiesole a piedi (è un’iperbole, le due località distano tra loro una quarantina di km, ma rende l’idea). Lì avevi un paio di allegre opzioni.

1 – Si fa una visita e ce ne andiamo. Ok, sopporto il passamontagna da rapinatore perché poi magari andiamo a mangiare un bel bombolone o una cioccolata calda. Il cibo è sempre stato importante per il mio umore.
2 – (la peggiore) Restiamo per tutta la messa. La veglia, la messa… non so bene cos’era. So solo che era lunga, lunga, lunga. Durava un’ora, forse due o più, amplificata dallo stare in piedi, dalle scarpine strette, dal freddo, dal fatto che non fosse offerto neanche un buffet (già, perché non ci aveva pensato nessuno?).

Ben venga Halloween, dunque

Insomma, per quanto mi riguarda, quando negli anni ’90 mia sorella, che ha 8 anni meno di me, ha iniziato a sentir parlare di Halloween e sono partite le prime realizzazioni di zucche fai da te e costumi da fantasma, non mi è dispiaciuto affatto. La giornata è diventata una festa e sebbene non ami molto i bambini che ti bussano alla porta (sarà l’invidia, io la cioccolata regalata l’avrei presa molto volentieri) alla fine è una festa allegra e ai ragazzini piace molto.

Certo, è commerciale. Ma l’economia va fatta girare, e così oltre ai fioristi si fregano le mani anche i cartolai!

haloween
Io e Mastroluciaio bardati per una festa di Halloween… ben 7 anni fa!

2 commenti

  1. paola

    quando halloween non c’era. la descrizione del 1° novembre mi è piaciuta molto ma… per la conclusione non sono d’accordo. nessuna polemica, ci mancherebbe!!!! vedere i bambini che vanno a giro di sera a raccogliere caramelle mi rattristisce. cmq, questa “festa” è solo consumistica e se qualcuno è disposto a spendere… qualcuno guadagna. va bene.

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    1. MaMaglia

      Certamente, più che mai consumistica 😊 però insomma, i bambini si divertono e mi piace prenderla con leggerezza, anche l’articolo del resto è ironico 😜

      Rispondi

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