Il nome di MaMaglia

IL NOME DI MAMAGLIA

Come nasce il nome di MaMaglia? Perché ho scelto proprio questo? Per scoprirlo, facciamo un piccolo passo indietro nel tempo…

Sei anni di MaMaglia

Oggi MaMaglia compie sei anni, e nell’aprile 2017 avevo appena imparato a usare i telai da maglia. Mi esercitavo con cappelli, sciarpe e altre idee che mi venivano sul momento. Volevo partecipare a delle fiere, aprire un profilo sui social, stampare biglietti e volantini, farmi un po’ di pubblicità… e non sapevo proprio come chiamare quello che all’epoca era il mio “Progetto Maglia”.

Il nome di MaMaglia

Scegliere un nome è qualcosa di difficilissimo: sai che ti definirà, che racconterà qualcosa di te ma che non deve essere troppo esplicito o banale. Però neanche troppo misterioso, troppo fuorviante, troppo strano o difficile da pronunciare.

E io avevo anche una certa fretta, eravamo già alla metà di aprile e il 1 maggio avevo fissato un mercatino (quali sono i prossimi eventi in programma? Li puoi vedere qui!).

Sì, non so se è un pregio o un difetto, ma questa ostinata tenacia fa parte di me da sempre. Dovevo esserci, dovevo farlo, dovevo trovare un nome e tutto il resto.

Alla fine è arrivato il nome di MaMaglia

Di solito, quando devo cercare ispirazione io scrivo lunghe liste. Questa è la lista dei nomi che mi erano saltati in mente in quei giorni. Dal banale Letizia Handmade, passando per una serie di “Aggeggi”, fino a un enigmatico L.E.T.S. con velleità da multinazionale.

Il nome di MaMaglia

Alla fine è spuntato quel MaMaglia. Un’idea arrivata dalla voce di un bambino che voleva la sua maglia e la chiamava “ma maja”, che mi è suonata bene da subito anche se qualche problemino ai clienti anglofoni lo crea e anche se c’è ancora chi lo storpia (il mio babbo, per esempio) e dice MamaMaglia. Che poi è bellino anche così.

Il nome di MaMaglia racchiude tante cose. il lavoro a maglia, ovviamente, che è il principio di quello che faccio. Ma anche lo scopo di ogni oggetto che creo, che è il suo essere unico, personale, proprio, “MIO”. E ha anche un sapore nostalgico, di casa e di famiglia, che mi sono resa conto far parte del vero e proprio DNA dell’attività, delle foto e in generale di come sono io anche nella vita di tutti i giorni.

Che ne dici, ho fatto la scelta migliore? Ti piace il nome di MaMaglia? Lo trovi coerente con gli oggetti che creo?

1 commento

  1. Gabriella

    MaMaglia è perfetto, ha il calore della casa e di una copertina sulle gambe mentre si sorseggia un tè. È casa, morbidezza e colore.

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